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Il volontariato oggi: tra impegno, benefici e le sfide del futuro

Il volontariato rappresenta una colonna portante della società civile, un motore di solidarietà che si estende dal supporto in situazioni di emergenza alle attività ricreative. Nonostante il suo inestimabile valore, questo settore sta attraversando un periodo di significative sfide, bilanciando benefici consolidati con nuove problematiche.


Luci e ombre dell’impegno volontario


L’impegno volontario apporta una profonda ricchezza, a livello sia individuale che collettivo. Per il volontario i benefici sono concreti: un miglioramento del benessere psicologico, un efficace antidoto alla solitudine e l’opportunità di acquisire nuove competenze (organizzative, comunicative, gestionali) spendibili anche in ambito professionale. L’esperienza arricchisce il curriculum e amplia la rete sociale. Dal punto di vista dell’organizzazione, i volontari sono la linfa vitale: forniscono manodopera, competenze diversificate e idee fresche, rendendo possibile la realizzazione di un maggior numero di progetti e l’ampliamento del raggio d’azione sul territorio.


Tuttavia l’impegno può presentare delle criticità. Per il volontario la sfida principale è conciliare l’attività con la vita privata e lavorativa. Il carico emotivo, la burocrazia e la mancanza di un adeguato riconoscimento possono generare frustrazione e demotivazione. Per l’organizzazione la gestione dei volontari richiede tempo e competenze. Attrarre nuove leve, gestire il turnover e coprire i costi di gestione (assicurazioni, materiali) sono sfide costanti.


Nei contesti ricreativi, come i circoli, il volontariato è spesso più leggero e intrinsecamente legato a passioni comuni. In questi ambienti, tuttavia, possono insorgere atteggiamenti di chiusura, poco propensi al cambiamento e al ricambio generazionale.


La crisi del volontariato e le vie per il futuro


Da alcuni anni il mondo del volontariato affronta una crisi significativa. Dati Istat evidenziano un calo di quasi 900mila volontari tra il 2015 e il 2021. L’aggiornamento del Censimento permanente delle istituzioni non profit ha ulteriormente segnalato una diminuzione di 50mila volontari, mostrando che il trend negativo non si è arrestato. Questo fenomeno, accentuato dalla pandemia ma con radici più profonde, è imputabile a molteplici cause: i cambiamenti sociali, con ritmi di vita frenetici, carriere precarie e un crescente individualismo, lasciano meno spazio all’impegno non retribuito. A ciò si aggiungono nuove forme di attivismo, poiché soprattutto i giovani preferiscono forme di partecipazione più “liquide” e occasionali, slegate da vincoli a lungo termine con una singola associazione. Infine un’eccessiva burocrazia e la scarsa flessibilità organizzativa possono scoraggiare i potenziali volontari.


Di fronte a questa situazione, il settore è chiamato a rinnovarsi. Le soluzioni passano dalla capacità delle organizzazioni di adattarsi, offrendo maggiore flessibilità con impegni su progetti a breve termine, valorizzando il contributo di ciascuno e mostrando in modo trasparente l’impatto del lavoro di ogni persona, investendo sui giovani, creando percorsi che risuonino con i loro valori (ambiente, diritti, innovazione sociale) e semplificando le procedure per rendere l’accesso al volontariato più immediato.


Consigli pratici per il futuro del volontariato


Per chi desidera intraprendere un percorso di volontariato, è fondamentale scegliere una causa che appassiona veramente, poiché l’entusiasmo è il motore principale. È altrettanto importante essere realisti, valutando onestamente il tempo e le energie che si possono dedicare al volontariato per non sentirsi sopraffatti. In un mondo frenetico, cercare organizzazioni che offrono flessibilità con progetti specifici o attività occasionali può essere una soluzione vincente. Prima di iniziare è saggio informarsi, parlare con i responsabili e altri volontari per capire se l’ambiente è quello giusto. Infine è cruciale prendersi cura di sé e riconoscere i propri limiti, specialmente in contesti emotivamente impegnativi, al fine di evitare il burnout.


Per le organizzazioni il rinnovamento passa attraverso azioni concrete. Semplificare le procedure di accesso, riducendo la burocrazia, può abbattere la prima barriera per i nuovi arrivati. La capacità di offrire diverse modalità di impegno, come ruoli flessibili e progetti a breve termine, risponde alle esigenze di una società dai ritmi veloci. È imprescindibile valorizzare ogni contributo, non dando mai per scontato il lavoro dei volontari e mostrando in modo trasparente l’impatto delle loro azioni per mantenere alta la motivazione. Per assicurare il futuro è necessario coinvolgere i giovani con attività in linea con i loro interessi e creare una comunità accogliente e inclusiva, dove le nuove idee siano le benvenute.


La crisi attuale non è l’inizio della fine, ma un’opportunità per ripensare il settore, rendendolo più attraente e garantendo che il cuore della solidarietà continui a battere per il benessere di tutta la comunità.


Laura Scandellari

Presidente Fitel Emilia Romagna Aps


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